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Caltanissetta – La piccola Atene da Rosso di San Secondo a Sciascia

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[location title=”Caltanissetta – La piccola Atene da Rosso di San Secondo a Sciascia” lat=”37.4901115″ lon=”14.062892799999986″]A Caltanissetta sono i luoghi frequentati da Leonardo Sciascia[/location]
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A Caltanissetta sono i luoghi frequentati da Leonardo Sciascia. La Biblioteca Comunale “L. Scarabelli”, ospitata nell’ex convento dei gesuiti,  era la meta delle ricerche di quei testi che gli ispirarono i suoi romanzi storici.

La seconda tappa del percorso è la Libreria Sciascia, di cui lo scrittore ricorda:

“Le serate passate in un angolo della libreria di Salvatore Sciascia, conversando con Luigi Monaco, sono state un po’ la mia università: su  nessuna cattedra, e in nessun salotto o caffè letterario, ho mai incontrato un uomo come lui. Tornando da Roma e ritrovando Luigi Monaco, mi pareva che non fosse Caltanissetta ‘provincia’, ma Roma – almeno la Roma dei salotti e dei caffè letterari”.

Sullo stesso asse viario si trova lo storico “Bar Romano”. Qui Sciascia si fermava con i suoi amici per gustare le specialità del bar: paste di mandorla, cassate e taralli. Proseguendo si giunge a piazza Garibaldi, da cui si diparte il corso Vittorio Emanuele.  Percorrendolo interamente si  raggiunge la piazza su cui prospetta la chiesa della S. Croce con l’annesso monastero. Qui Sciascia frequentò l’Istituto Magistrale “IX Maggio” e ne ha   lasciato alcune osservazioni:

“La scuola in cui Brancati insegnava e che io frequentavo era un vecchio monastero; e nonostante avesse il nome del giorno in cui l’impero era stato proclamato – Istituto Magistrale IX Maggio – tutti ancora dicevano “la badia”. Era in una piazzetta sotto il livello della strada, una chiesetta a lato. La gradinata a due rampe che dalla strada scendeva alla piazzeta, si affollava ogni mattina  di ragazzi mal vestiti e pieni di freddo che addentavano voracemente ‘mafalde’ imbottite di panelle o mortadella, in attesa che suonasse la campana”. Sciascia ricorda Brancati “scendere gli scalini della vecchia Badia, leggermente inclinato su una spalla e un po’ claudicante”.

Ritornando a piazza Garibaldi e imboccando il corso Umberto si può raggiungere, dopo avere percorso alcuni vicoli, la chiesa della Provvidenza, dai nisseni chiamata “a Pruvidé”. In questa chiesa Sciascia si sposa con Maria Andronico il 19 luglio 1944. Tornando sul corso principale si raggiunge il viale Regina Margherita dove è sito il Seminario Vescovile, presso cui il giovane Sciascia assisteva alle Lecturae Dantis tenute dell’avv. G.   Alessi.

“Conservo un meraviglioso ricordo di Luca Pignato, professore di filosofia in un liceo di Caltanissetta e finissimo conoscitore della letteratura francese, il quale ci ha fatto leggere opere delle quali credo che ben pochi avessero avuto sentore. Noi che siamo vicini ai sessant’anni, grazie a lui abbiamo fra le mani L’après-midi d’un faune di Mallarmé, l’Ulisse di Joyce nella traduzione di Valery Larbaud, e tutti i Parnassiani. Verso il 1935-1940, Caltanissetta era una piccola Atene, non fosse che perché in quel periodo di onagrocrazia, cioè dominio degli asini, come diceva Benedetto Croce, un giovane poteva incontrare come insegnante Luca Pignato, il poeta protestante Calogero Bonavia, padre Lamantia, Aurelio Navarria, Luigi Monaco, Giuseppe Granata: nomi che per molti non dicono nulla, ma per me ed altri della mia generazione sono stati, direttamente o meno, dei maestri. E Vitaliano Brancati…”

In Il Maestro di Regalpetra. Vita di Leonardo Sciascia, di Matteo Collura, Longanesi, Milano 1996 – Pag.101