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“I libri cambiano la vita, visitare i luoghi degli scrittori apre porte e botole”

Nelle pagine della rivista degli “Amici di Sciascia”, Todomodo, la scrittrice Nadia Terranova racconta la visita alla casa-museo dove visse il Maestro di Regalpetra che fece in occasione del Master di scrittura della “Strada degli scrittori”

“…per la prima volta sono stata dentro la casa dove Leonardo viveva con le sue zie, nel centro di Racalmuto, una cittadina che in parte coincide con Regalpetra e in parte la supera: la ricomprende, la divora, la rispecchia, ce la restituisce come un universo denso e significante… Quella casa, la casa dell’infanzia di Nanà, è stata acquistata e riaperta al pubblico grazie all’intervento di Pippo Di Falco, mecenate che ha deciso di salvarla e trasformarla in un museo, in una tappa della “strada degli scrittori” che insieme ai luoghi di Sciascia incorpora quelli di Andrea Camilleri, Luigi Pirandello, Antonio Russello, Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Pier Maria Rosso di San Secondo”.

Così racconta la sua visita a Racalmuto la scrittrice Nadia Terranova, una delle docenti al Master di scrittura dell’anno scorso, accompagnata nei luoghi di Leonardo Sciascia, dalla campagna della Noce alla casa che proprio quell’estate del 2019 apriva le porte al pubblico, nei giorni del Master organizzato dalla “Strada degli scrittori” e da Treccani.

Un anno dopo, la scrittrice siciliana torna a scrivere della “casa delle zie” di Sciascia e lo fa nelle pagine d’apertura dell’ultimo numero di “Todomodo”, la rivista internazionale di studi sciasciani degli “Amici di Sciascia” fondata da Francesco Izzo.
Nel numero che segna il decimo anno della prestigiosa rivista, Nadia Terranova racconta quella visita a “CasaSciascia”, ripercorrendo i passi nell’infanzia dello scrittore cresciuto in un ambiente femminile, circondato dall’affetto delle tre zie, Marietta, la maestra, Angela e Nica: “Per chiunque abbia letto Sciascia – scrive – , per chiunque, negli anni di formazione, abbia sentito su di sé la sua vita e il suo percorso come un modello che torce e illumina l’esistenza, possono essere frastornanti le emozioni nate dal camminare dentro quelle stanze, guardare da quelle finestre (e anche: essere guardati dall’esterno, da giù, mentre ci si affaccia a sovrapporsi alle anime che le hanno abitate)”.

Un racconto intenso, che oltre a ripercorrere quei fondamentali “primi dieci anni di vita” del maestro di Regalpetra, ci consegna intense riflessioni sull’importanza dei luoghi di Sciascia, dei luoghi degli scrittori: “Glielo si vorrebbe dire, all’uomo che più di tutti ha fatto della sua vita un’isola, una vita guardando la quale gli isolani potessero ritrovare una luce: che i libri cambiano la vita, visitare i luoghi degli scrittori apre porte e botole, e con lui capita più che con gli altri”.

Salvatore Picone