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Libri e dialogo i vaccini per fermare la violenza contro le donne

Il nome di Lorena Quaranta, tornata senza vita nella sua Favara dove una traccia rossa la lega adesso all’ingresso della biblioteca, tappa della “Strada degli scrittori”, ci accompagna nel ricordo di tante altre donne vittime di violenza.

Pur nella convinzione che non basti un giorno all’anno per evocare un dramma nel quale l’umanità è ripetutamente coinvolta, la “Strada degli scrittori” lancia un appello al rispetto delle donne nella giornata internazionale a loro dedicata per protestare contro una violenza sempre più spesso presente all’interno delle mura domestiche. Frutto di una debolezza strutturale di uomini insicuri, incapaci di misurarsi con una parità effettiva, con la libertà rivendicata da compagne, mogli, figlie in qualche caso ancora più a rischio a causa della forzata convivenza legata alla pandemia in tempi di lockdown, come probabilmente è avvenuto anche per l’assassinio di Lorena Quaranta, la giovane, brava e bella dottoressa nata a Favara e uccisa dal suo fidanzato in provincia di Messina dove, nel marzo di quest’anno, stava preparando la tesi di laurea, dall’ateneo peloritano recentemente assegnata alla memoria.

Anche questo un richiamo per ricordare il sogno interrotto di chi aveva davanti a sé una carriera di medico e tanti progetti nel cassetto. Il nome di Lorena, tornata senza vita nella sua Favara dove una traccia rossa la lega adesso all’ingresso della importante biblioteca di questa tappa della “Strada degli scrittori”, ci accompagna nel ricordo di tante altre donne vittime di violenza. 

Consapevoli che l’obiettivo di tutti noi sia quello di gridare forte l’affermazione dei diritti di ogni essere umano, va ribadita la necessità di una costante attenzione sul fenomeno della violenza contro le donne. Perché sulla parità dei diritti non si transige, come ripetiamo pensando a quanto accade anche in alcune aree della realtà musulmana e in comunità ancora attraversate da un manipolatorio uso del messaggio religioso che mai potrà giustificare violenza e sopraffazione di genere. Anche per questo una compiuta liberazione dell’umanità passa da una educazione che, come “Strada degli scrittori”, riteniamo indispensabile moltiplicare attraverso il dialogo e la riflessione, facendo della lettura una leva di impegno civile da praticare giorno per giorno nelle scuole e in famiglia.