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Quadri da Liolà

Il  Tempio di Giunone ospiterà in prima nazionale una rilettura giocosa e antica insieme delle vicende della più allegra e spensierata tra le commedie di Luigi Pirandello.
Lo spettacolo “I Quadri di Liolà”,  a cura di SiciliaTeatro, è un’iniziativa di CoopCulture per il Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento, nell’ambito della programmazione estiva “Dal tramonto alle stelle” .

Concepito in occasione dei 150 anni dalla nascita di Luigi Pirandello, vedrà esibirsi sul palco Moni Ovadia, insuperabile erede della tradizione del racconto orale affiancato da Mario Incudine con i suoi musicisti sulle note di Nicola Piovani, Antonio Vasta, Antonio Putzu e Giorgio Rizzo, i cantanti e danzatori della Casa del Musical di Agrigento diretti da Sebastiano Lo Monaco.

SiciliaTeatro ha scelto di rappresentare l’opera all’aperto, per ricreare quelle suggestioni quasi ancestrali dettate dalla ruralità siciliana, agrigentina nello specifico, quali il sole antico e secolare e i gesti pigri: un modo per riportarla alle radici profonde e alle luci tipiche dell’estate al tramonto, per le quali è stata pensata e scritta.

“Liolà” è una commedia che riecheggia i drammi satireschi della Grecia Antica, scritta in lingua siciliana nel 1916 durante la prima guerra mondiale, in una fase molto difficile nella vita dell’autore: il figlio era detenuto in un campo di prigionieri di guerra e i disagi psicologici della moglie si erano acuiti.

Malgrado ciò, l’opera è un mix di allegria e giocosità, capace di restituire le atmosfere tipiche agrigentine con un linguaggio ricco e spensierato: lo stesso autore la definì talmente “gioconda” da non sembrare quasi neppure un suo scritto.

Ispirata ad un episodio del capitolo IV del romanzo “Il fu Mattia Pascal” , fu messa in scena per la prima volta il 4 novembre 1916 presso il Teatro Argentina di Roma con la Compagnia di Angelo Musco: la storia originale narra le vicende di Neli Schillaci, detto Liolà, seduttore con la passione per la musica, molto amato dalle donne e padre di diversi figli illegittimi, tra i quali quello avuto con la giovane Tuzza, nipote di un signore anziano e ricco, che pensa di proporre allo zio di riconoscere la prole.

«Non è il testo originale – precisa Sebastiano Lo Monaco – bensì una forma di avvicinamento al testo, uno studio per approdare prima o poi ad uno spettacolo definitivo: a Moni Ovadia, il ruolo di narratore, a Mario Incudine, nel futuro, quello di Liolà».

Un’operazione culturale che mette insieme arte affabulatoria e alcuni temi quali il rapporto con i figli, la musica e la predominanza popolare sul ceto borghese.
Chi volesse acquistare i biglietti, può inviare una mail all’indirizzo info@touristservice.org oppure contattare Tourist Service, in via Imera 27 ad Agrigento, al numero 0922.20500, fino ad esaurimento della disponibilità dei posti.

È inoltre possibile acquistarli in biglietteria qualche ora prima dell’evento.

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