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Quell’effetto Pirandello che arriva alla pancia e suscita emozioni

Un prodotto “piccolo” per un grande risultato. È il travolgente “effetto Pirandello” dell’esperienza vissuta dai ragazzi della III B dell’I.C. Perugia 3 San Paolo di Perugia. Ecco l’arte che arriva alla pancia e aiuta a manifestare emozioni e desideri. Piccoli, grandi eroi, che raggiungeranno Agrigento per partecipare alle attività con gli altri studenti e ritirare, il 18 maggio, il meritato Premio.

Non è la prima volta che gli alunni dell’I.C. San Paolo elaborano un testo teatrale. Che fanno proprie altre parole e si mettono in gioco. A confermarlo è la docente referente del progetto, Marta Tittarelli: “Quasi ogni anno faccio teatro. Di solito trovo io il copione, ma era già capitato di scriverlo con i ragazzi”.

Mettere su il laboratorio di teatro, ritrovarsi a studiare un copione, ma anche provare a scrivere una drammaturgia e rappresentare il proprio lavoro, ha un’enorme valenza didattica, porta ricchezza, lessicale e umana, nello spazio di una messinscena aiuta ad acquisire diverse competenze: abilità linguistiche comunicative, espressive, relazionali, critiche, e soprattutto agevola il superamento di molte barriere emotive.

“Recitare a loro piace molto. È un’attività che riesce a far emergere il talento in ragazzi che non riescono a eccellere nelle materie scolastiche – spiega la Tittarelli – ma che invece attraverso il teatro riescono ad esprimersi al meglio”.

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Certo non è stato facilissimo per loro cimentarsi con un autore di tale grandezza e complessità. Ma ce l’hanno messa tutta e i risultati sono evidenti. Grande la loro gioia per la vittoria, condivisa con i compagni della scuola. L’esperienza però, non è ancora conclusa.

“Pirandello non è semplicissimo per ragazzi così giovani, bisogna cercare tra le novelle qualcosa di adatto e significativo. Il bello del concorso è che chiede un prodotto “piccolo”, in poco tempo: noi lo abbiamo realizzato in forma di lavoro di gruppo in tre giornate e ci è servito a tematizzare il discorso indiretto e diretto e a sviluppare nello specifico la scrittura teatrale”.

L’idea fondante del Concorso non è soltanto quello di essere una gara di abilità drammaturgiche o di rappresentazione. Non è una competizione sulle abilità linguistiche: è innanzitutto una leva motivazionale fortissima.

“L’idea di concorrere li ha motivati – conclude la professoressa Tittarelli – c’è poco da dire, l’idea di poter e voler vincere li entusiasma. E questa è stata per loro un’esperienza gratificante”.